Di qualunque tipo di seduta si parli, dal pouf, alla sedia da tavolo, dalla poltroncina allo sgabello, c’è sempre la possibilità che il sedile e lo schienale siano imbottiti, ovviamente poi possono esserlo entrambi o solo uno di essi, oppure, come spesso avviene, questi due elementi possono unirsi a formare un tutt’uno che accolga il corpo fornendogli il sostegno più adeguato ed al contempo che non risulti troppo rigido. Le sedie per risultare ergonomiche e consentire una postura corretta devono comunque avere una propria rigidità ed il fatto che siano imbottite non deve in nessun modo compromettere questo aspetto; ognuno poi ovviamente ha esigenze e preferenze diverse rispetto alla seduta e alla sua rigidità (come d’altro canto avviene anche nella scelta del divano e del materasso!).
Storicamente la più antica e primigenia imbottitura per sedie era l’impagliatura, tutt’ora utilizzata in particolar modo per sedie rustiche, semplici e adatte allo stile country, classico o vintage; un tempo erano molti gli artigiani specializzati in grado di svolgere alla perfezione il lavoro dell’impagliatore, oggi invece si tratta di vere e proprie figure professionali in via d’estinzione e quando si parla di sedute imbottite si pensa immediatamente a più o meno morbide varianti rivestite con materiali diversi a seconda dell’effetto che si desidera ottenere. A volte una rigidità eccessiva è mal tollerata da molte persone, motivo per cui se, ad esempio per motivi economici o estetici, si sono scelte delle sedie completamente realizzate in legno, tanti ricorrono ai cosiddetti cuscini “coprisedia”, che posizionati sulla seduta non solo la rendono più confortevole, ma risultano essere anche importanti elementi d’arredo.
Bisogna dire che, come accade per tutte le cose, c’è imbottitura ed imbottitura ed è inutile sottolineare che è sempre bene prediligere imbottiture di qualità (di qualunque materiale siano composte), anche perché è molto importante che con il tempo, soprattutto sul sedile, non si formino buche ed avvallamenti e che il sostegno mantenga inalterata la sua rigidità. Si può poi decidere di optare per sedute imbottite, non soltanto per il confort, ma anche per motivi prettamente estetici, l’importante è sempre e comunque considerare l’ergonomia dell’oggetto che stiamo acquistando e provare a sedercisi per un po’ di tempo.
Tutte le sedute imbottite ovviamente necessitano di un rivestimento, la scelta solitamente ricade sulla stoffa o sulla pelle: quest’ultima viene preferita soprattutto nel caso in cui si voglia dare un tocco di eleganza all’ambiente e si voglia ricreare un’atmosfera ricca, sobria e raffinata; meglio sempre evitare la finta pelle che può risultare troppo scivolosa e poco confortevole (nonché certamente non bellissima!) e piuttosto preferire la stoffa. In questo caso poi si può optare per tessuti molto diversi tra loro: dai più robusti e più facilmente mantenibili, ai più delicati e preziosi; si può poi scegliere tra svariati colori e fantasie, dalle più moderne a righe colorate o motivi geometrici, alle più classiche con motivi floreali o arabescati. Tra le varie alternative si può considerare anche la microfibra o l’alcantara; poi soprattutto nel caso in cui si scelgano sedie in stile anche il velluto è adattissimo.
Vi sono infatti diverse tipologie di sedie imbottite: alcune più preziose che ricalcano modelli del passato, magari reinterpretandoli in chiave attuale o impiegando materiali tecnologicamente all’avanguardia, altri modelli più classici sobri ed eleganti ed altri ancora spiccatamente moderni, con forme estrose, stravaganti e colori sgargianti.
Una seduta imbottita che rappresenta una vera e propria icona del design moderno, e che peraltro nel duemiladieci ha compiuto i suoi 50 anni di vita, è la “Orange Slice”, che dal 1960 ad oggi non ha mai perso fascino ed attrattiva, rimanendo sempre un oggetto richiestissimo proprio per la sua forma organica ed originale che la rende unica ed inimitabile, sia nella variante rivestita in stoffa che in quella in pelle. Si tratta di una seduta che può essere definita d’arredo; essendo una poltroncina che può trovare collocazione sia nel living che in camera o in un angolo del salotto, l’importante è che le venga dato lo spazio che merita in modo da valorizzarla in maniera consona e così che attiri l’attenzione su di sé. Proprio per festeggiare il suo cinquantesimo la Artifort, azienda produttrice, ne ha proposto una versione anniversario (in edizione limitata), caratterizzata dall’avere la struttura perlata ed il rivestimento da scegliere tra due varianti, entrambe in stoffa con fondo nero, ma una con motivi floreali (modello Anime) e l’altra con forme geometriche (modello Woton).
Sara Raggi